venerdì 30 novembre 2012
Acqua non potabile in 4 zone Catanzaro, Sindaco vieta uso
http://www.ntacalabria.it/88503/acqua-non-potabile-in-4-zone-catanzaro-sindaco-vieta-uso/
Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha vietato l’uso dell’acqua per scopo potabile della rete comunale dei quartieri Piterà, Janò, Pontegrande e Bambinello Gesù.
Il provvedimento è stato emesso dopo la nota dell’Asp che ha proposto al Sindaco un provvedimento a tutela della salute pubblica.
L’Asp fa riferimento a campioni di acqua prelevati dall’Arpacal alla fontana pubblica posta in via Vitale nel quartiere di Pontegrande che hanno dato esito sfavorevole all’utilizzo.
(ANSA)
giovedì 29 novembre 2012
mercoledì 28 novembre 2012
lunedì 26 novembre 2012
giovedì 18 ottobre 2012
A Marzi si vende l'acqua della salute
L’approvvigionamento è possibile preso la così definita “Casetta comunale dell’acqua alcalina ionizzata”, una piccola struttura costruita a mattoni rossi a fianco del municipio. Ai cittadini l’idea è piaciuta e, sperimentati gli effetti dell’“acqua salutare”, fanno la fila davanti all’unico rubinetto di erogazione. In una nota diffusa ieri mattina dal Comune, vengono decantate le qualità dell’acqua, garantita come antiossidante e anti-invecchiamento.
Mario Massimo Perri
giovedì 11 ottobre 2012
Complimenti al sindaco Rodolfo Aiello…per la sua attenzione alla salute!
Cosa ne pensate? Non è eccezionale questa iniziativa in provincia di Cosenza?
Una casetta Comunale che offre acqua alcalina ionizzata perché: Secondo gli esperti l’acqua alcalina ionizzata aiuta ad eliminare le scorie e ad incrementare il benessere psico-fisico favorendo la prevenzione di alcune patologie.
http://www.savutoweb.it/
giovedì 13 settembre 2012
NEWS
Acqua: regole più severe del ministero della Salute per le caraffe filtranti
25 marzo 2012
Le caraffe filtranti non solo sono una spesa inutile, ma possono addirittura peggiorare la qualità dell’acqua potabile.
Possono eliminare le caratteristiche di potabilità e sono vendute, senza nessun controllo, sulla base di vecchie disposizioni che non tutelano la salute. Benché non sia un'affermazione ufficiale del ministero della Salute, giornali e siti hanno riportato questo giudizio, probabilmente contenuto in un documento per uso interno, che avrebbe accompagnato il nuovo decreto sui filtri domestici per l'acqua. Il provvedimento pone regole più stringenti per tutti i filtri domestici. Il nostro test aveva, comunque, già sostanzialmente anticipato queste affermazioni dimostrando come, per alcuni aspetti, questi dispositivi non fanno altro che peggiorare la qualità dell’acqua stessa.
Cambiano solo il sapore
C’è la falsa credenza che l’uso di un filtro possa eliminare le sostanze pericolose migliorando così la qualità dell’acqua. Ma, anche sulla base di indagini avviate da alcune Procure, a supportare queste affermazioni non ci sarebbe alcun elemento scientifico. Questi apparecchi hanno come unico scopo quello di modificare il sapore, l’odore e il colore dell’acqua. Inoltre, una scarsa manutenzione nel tempo farebbe perdere all’acqua anche le caratteristiche di potabilità.
Batteri e addolcimento eccessivo
Anche se la pubblicità lascia intendere che le caraffe garantiscono sempre e comunque un miglioramento della qualità dell’acqua, il nostro test dimostra che per alcuni aspetti tendono a peggiorarla. Il fatto più grave è la proliferazione di batteri, prima non presenti, soprattutto verso la fine della cartuccia. L’acqua filtrata, insomma, contiene più batteri di quella del rubinetto. L’altro punto debole è l’eccessivo addolcimento. Più l’acqua viene addolcita e più somiglia alla minerale: questo è forse uno dei motivi per cui le caraffe sono molto vendute. Non si può esagerare però. Se, inoltre, l’acqua del rubinetto ha tutte le caratteristiche di potabilità necessarie, come stabilito dalla legge, non si può dire lo stesso per quella filtrata con le caraffe. Il paradosso, dunque, è che si spendono soldi nella speranza di filtrare sostanze indesiderate, ma nel contempo possono esserne rilasciate di nuove, che non erano presenti nell’acqua di rubinetto.
Non solo caraffe
Oltre a disporre regole più severe sulle caraffe filtranti, il provvedimento del ministero riguarda anche gli impianti fissi per i lavelli di abitazioni private e ristoranti che dovranno rispondere a nuovi requisiti di sicurezza, per quanto riguarda i materiali, ed essere accompagnati da accurate spiegazioni. Oltre all’obbligo di informare correttamente i consumatori, le aziende hanno sei mesi di tempo per adeguarsi alla nuova normativa.
L’acqua del rubinetto: la soluzione migliore
Bere l’acqua del rubinetto è da molti punti di vista la scelta migliore: costa meno di un euro all’anno, non obbliga a portare pesi a casa e i controlli rigorosi garantiscono quasi sempre una qualità buona. Non dimentichiamo anche il rispetto dell’ambiente: niente plastica e zero inquinamento da trasporto merci.http://www.altroconsumo.it/salute/sicurezza-alimentare/news/acqua-regole-piu-severe-del-ministero-della-salute-per-le-caraffe-filtranti
Cambiano solo il sapore
C’è la falsa credenza che l’uso di un filtro possa eliminare le sostanze pericolose migliorando così la qualità dell’acqua. Ma, anche sulla base di indagini avviate da alcune Procure, a supportare queste affermazioni non ci sarebbe alcun elemento scientifico. Questi apparecchi hanno come unico scopo quello di modificare il sapore, l’odore e il colore dell’acqua. Inoltre, una scarsa manutenzione nel tempo farebbe perdere all’acqua anche le caratteristiche di potabilità.
Batteri e addolcimento eccessivo
Anche se la pubblicità lascia intendere che le caraffe garantiscono sempre e comunque un miglioramento della qualità dell’acqua, il nostro test dimostra che per alcuni aspetti tendono a peggiorarla. Il fatto più grave è la proliferazione di batteri, prima non presenti, soprattutto verso la fine della cartuccia. L’acqua filtrata, insomma, contiene più batteri di quella del rubinetto. L’altro punto debole è l’eccessivo addolcimento. Più l’acqua viene addolcita e più somiglia alla minerale: questo è forse uno dei motivi per cui le caraffe sono molto vendute. Non si può esagerare però. Se, inoltre, l’acqua del rubinetto ha tutte le caratteristiche di potabilità necessarie, come stabilito dalla legge, non si può dire lo stesso per quella filtrata con le caraffe. Il paradosso, dunque, è che si spendono soldi nella speranza di filtrare sostanze indesiderate, ma nel contempo possono esserne rilasciate di nuove, che non erano presenti nell’acqua di rubinetto.
Non solo caraffe
Oltre a disporre regole più severe sulle caraffe filtranti, il provvedimento del ministero riguarda anche gli impianti fissi per i lavelli di abitazioni private e ristoranti che dovranno rispondere a nuovi requisiti di sicurezza, per quanto riguarda i materiali, ed essere accompagnati da accurate spiegazioni. Oltre all’obbligo di informare correttamente i consumatori, le aziende hanno sei mesi di tempo per adeguarsi alla nuova normativa.
L’acqua del rubinetto: la soluzione migliore
Bere l’acqua del rubinetto è da molti punti di vista la scelta migliore: costa meno di un euro all’anno, non obbliga a portare pesi a casa e i controlli rigorosi garantiscono quasi sempre una qualità buona. Non dimentichiamo anche il rispetto dell’ambiente: niente plastica e zero inquinamento da trasporto merci.http://www.altroconsumo.it/salute/sicurezza-alimentare/news/acqua-regole-piu-severe-del-ministero-della-salute-per-le-caraffe-filtranti
martedì 4 settembre 2012
Acqua radioattiva
Tracce di metalli radioattivi nell’acqua imbottigliata ma non c'è motivo di preoccuparsi
By Edoardo Capuano - Posted on 03 settembre 2012
Mai come in questi giorni di caldo uno dei compagni fissi delle proprie giornate è la bottiglia d’acqua, umida ancora di frigorifero. Ne verso come sempre un poco in un bicchiere, un gesto banale e meccanico.
Poso il prezioso carico di oro blu in frigo e l’occhio si posa sull’etichetta che indica i sali disciolti e rimango stupito: contiene tracce di rocce radioattive. Ovviamente sull’etichetta nessun venditore sano di mente metterebbe un’indicazione del genere, ma leggere di tracce di radon, torio ed uranio richiama alla mente qualche lezione di chimica.
A questo punto cerco qualche informazione in più direttamente dal Ministero della Salute e dal sito dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità e trovo quest’indicazione:
nell’acqua potabile: le linee guida fornite dall’Oms e dalla Commissione europea raccomandano un’intensificazione dei controlli se la concentrazione di radon nelle riserve di acqua potabile supera i 100 Bq/litro. Gli Stati Uniti hanno proposto un limite massimo di 159 Bq/litro per le riserve private d’acqua. La Commissione europea raccomanda azioni immediate oltre i 1000 Bq/litro. In Italia, il Consiglio superiore di sanità ha raccomandato che la concentrazione di radon nelle acque minerali e imbottigliate non superi i 100 Bq/litro (32 Bq/litro per le acque destinate ai bambini e ai lattanti).
Sto ancora leggendo queste indicazioni e il sorso d’acqua mi si arresta in gola. Quanti di noi acquisterebbero acqua sapendo che contiene “quantità accettabili” di materiale radioattivo? Molti di noi si ritrovano immersi nei centri benessere in acque termali che nel loro passaggio dalle falde acquifere fino alla fonte permeano rocce radioattive, dando a quelle acque particolari caratteristiche che piacciono tanto. Il più diffuso componente radioattivo nelle acque considerate potabili incrementa sensibilmente (fino al 50% in più) la possibilità di contrarre un tumore ai polmoni. Il sorso d’acqua è arrivato ormai allo stomaco mentre mi rendo conto di una ovvia e preoccupante realtà.
Se la quantità di materiale radioattivo in una singola bottiglia è considerata accettabile da parte del mio organismo, cosa accade nel momento in cui bevo per anni ed anni sempre la stessa acqua? Se ogni giorno per un anno bevo almeno due litri d’acqua, cosa succede al mio organismo quando bevo 730 litri d’acqua contenente materiale radioattivo considerato dalle strutture che tutelano la salute insignificante? La risposta mi rimane in gola, mentre continuo a guardare incredulo l’etichetta della bottiglia che ho in mano. E’ un’acqua molto diffusa, la sua pubblicità mi martella ogni giorno ma non posso farne il nome per evitare di incorrere in qualche causa legale intentata dalla multinazionale che gestisce le acque imbottigliate in Europa. Causa che vincerebbe a mani basse, dato che come confermato dall’ufficio stampa, ad oggi non sono noti rischi per la salute e non c’è alcun motivo di diffondere inutili allarmismi.
Rasserenato dalla telefonata, bevo un altro sorso d’acqua, giusto per mandare giù un’altra pillola. Di saggezza.
Fonte: news.cloudhak.it
sabato 5 maggio 2012
L'acqua ionizzata alcalina nello sport
Gli sportivi con le loro performance producendo acido lattico, nel loro organismo, per mantenere l'equilibrio del ph(acido-basico) ha la necessità di neutralizzarlo.
Con l'intensità dell'attività muscolare, sarà maggiore la produzione di acido lattico, quindi
per evitare che in un momento di emergenza il sistema metabolico dell'organismo cerca di reperire sostanze alcaline dalle nostre preziosissime scorte (denti, cuoio capelluto, ossa, interno dei vasi sanguigni,...),è necessario di conseguenza integrare sostanze alcaline, come l'acqua ionizzata alcalina.
lunedì 23 aprile 2012
venerdì 30 marzo 2012
Siamo fatti di acqua.Come potrebbe non essere importante la quantità e la qualità dell'acqua che assumiamo ogni giorno?
Nell'uomo adulto l'acqua rappresenta circa il 60% del peso corporeo.
E per i più piccoli la percentuale sale quasi all'80%.
Bere acqua: quanto, come e perché.
Il fabbisogno idrico giornaliero si attesta generalmente intorno ai 2 -2.5 litri di acqua al giorno.
Il fabbisogno idrico giornaliero si attesta generalmente intorno ai 2 -2.5 litri di acqua al giorno.
L’assunzione diretta di acqua dovrebbe corrispondere a circa 1,5 litri, e il resto può essere assunto tramite altri alimenti
(soprattutto se sono ricchi di acqua, come la frutta e la verdura).
Bere ogni giorno un quantitativo di acqua adeguato testimonia una grande attenzione verso il proprio benessere.
Bere ogni giorno un quantitativo di acqua adeguato testimonia una grande attenzione verso il proprio benessere.
Attraverso l’assunzione dell’acqua alcalina ionizzata possiamo permettere il buon funzionamento delle attività cellulari, mantenere un peso corporeo adeguato e una circolazione efficiente, ed eliminare più efficientemente sostanze e scorie che, se accumulate, possono rivelarsi dannose.
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